Jesus Is My King, Lord And Saviour

martedì 15 novembre 2011

Lo so, sono.

Non dormo, non posso.
Son solo, non volo.
Non so, sono.
Sono, non so.

Posso, dormo o volo?
Sono, lo so.
Posso. Dormo. Volo.
Non sono solo. Lo so, sono.

mercoledì 27 aprile 2011

Ci sarà una fine al peggio?

Sentire quello che b. (il minuscolo è voluto) ha detto circa il nucleare ed il referendum, mi ha davvero disgustato. E comunque, naturalmente, non ha detto (tutta) la verità. Il referendum sul nucleare era proprio la chance più importante per poter raggiungere il quorum. Togliendo di mezzo questo quesito, il quorum è a rischio... e il legittimo impedimento al sicuro.

Che schifo

martedì 15 marzo 2011

Rivelazione

C'è qualcosa di straordinario che sta per accadere, non si sa quando ma presto. C'è una cosa che ogni buon cristiano dovrebbe attendere con gioia. C'è una cosa che credo sia una delle verità più importanti del cristianesimo. C'è qualcosa su cui c'è una grandissima ignoranza e non curanza, come se non ci fosse. Non parlo di 4 cose diverse.
Parlo di un unico grande, magnifico, meraviglioso, tremendo avvenimento.
Il ritorno di Gesù Cristo su questa terra.

Per saperne di più da un punto di vista biblico sulla questione, reputo quello di seguito un ottimo testo.

domenica 20 febbraio 2011

Chiamami ancora amore



E per la barca che è volata in cielo
che i bimbi ancora stavano a giocare
che gli avrei regalato il mare intero
pur di vedermeli arrivare

Per il poeta che non può cantare
per l’operaio che non ha più il suo lavoro
per chi ha vent’anni e se ne sta a morire
in un deserto come in un porcile
e per tutti i ragazzi e le ragazze
che difendono un libro, un libro vero
così belli a gridare nelle piazze
perché stanno uccidendo il pensiero

per il bastardo che sta sempre al sole
per il vigliacco che nasconde il cuore
per la nostra memoria gettata al vento
da questi signori del dolore

Chiamami ancora amore
Chiamami sempre amore
Che questa maledetta notte
dovrà pur finire
perché la riempiremo noi da qui
di musica e di parole

Chiamami ancora amore
Chiamami sempre amore
In questo disperato sogno
tra il silenzio e il tuono
difendi questa umanità
anche restasse un solo uomo

Chiamami ancora amore
Chiamami ancora amore
Chiamami sempre amore

Perché le idee sono come farfalle
che non puoi togliergli le ali
perché le idee sono come le stelle
che non le spengono i temporali
perché le idee sono voci di madre
che credevano di avere perso
e sono come il sorriso di Dio
in questo sputo di universo

Chiamami ancora amore
Chiamami sempre amore
Che questa maledetta notte
dovrà pur finire
perché la riempiremo noi da qui
di musica e parole

Chiamami ancora amore
Chiamami sempre amore
Continua a scrivere la vita
tra il silenzio e il tuono
difendi questa umanità
che è così vera in ogni uomo

Chiamami ancora amore
Chiamami ancora amore
Chiamami sempre amore
Chiamami ancora amore
Chiamami sempre amore

Che questa maledetta notte
dovrà pur finire
perché la riempiremo noi da qui
di musica e parole

Chiamami ancora amore
Chiamami sempre amore
In questo disperato sogno
tra il silenzio e il tuono
difendi questa umanità
anche restasse un solo uomo

Chiamami ancora amore
Chiamami ancora amore
Chiamami sempre amore
Perché noi siamo amore

Ho sperato vincesse lui, il Professore. L'ho sperato dalla prima serata. Sono contento abbia vinto lui. Roberto Vecchioni mi ha emozionato, anche per quello che ha detto di sua moglie.

Fortuna che c'è ancora gente così. Qui c'è la versione con la PFM. Non ancora deciso se mi piace più di quella originale ma portare la PFM sul palco dell'Ariston è stato un altro merito del Prof.

venerdì 11 febbraio 2011

Rigurgiti

"Tendenzialmente sono un garantista. Ma per l'attuale situazione politica italiana, ci vorrebbe un po' di giustizialismo. Ci vorrebbe un bel periodo di giustizialismo per far piazza pulita. Un periodo abbastanza lungo, vista la durata dei processi. Qualche anno. Ci vorrebbe qualche anno di giustizialismo. 20 anni di giustizialismo dovrebbero bastare. Ci vorrebbero 20 anni di giustizialismo. Si, ci vorrebbe un bel Ventennio... di giustizialismo."

mercoledì 2 febbraio 2011

The WIP novel, part 5

John T. Scott Young anche quella mattina era ben vestito, come sempre. Era il piccolo di casa Scott Young ma quasi nessuno lo conosceva con quel cognome. Per tutti era il signor John T. O'Connor, figlio di immigrati Irlandesi morti in un incidente aereo tanti anni fa. In realtà i suoi genitori erano vivi e vegeti. La famiglia Scott Young si era trasferita a Boston da Los Angeles quando John aveva 17 anni. Fatti incresciosi li avevano spinti a cambiare aria e un altro fatto increscioso aveva dato a John la possibilità di realizzare il suo sogno: vivere lontano da quella famiglia che aveva imparato ad odiare.

Avrebbe voluto completare la scuola e andare in Europa. Ma nello sporco compromesso con la madre era solo riuscito ad ottenere di vivere da solo con una nuova identità e con un patrimonio non indifferente. Specie per un ragazzo di 17 anni. Aveva completato le scuole rimanendo qualche mese a casa di zia Lily. Poi, con una carta d'identità nuova di zecca ottenuta con qualche sotterfugio del padre, si era trasferito a Cambridge, nella Great Boston Area. Aveva preso una villetta indipendente su Summer Road, tra Broadway e Kirkland Street. Un casa su 3 livelli, molto grande, ben rifinita e con un bel giardino sul retro. Si era innamorato della zona, proprio a pochi passi dall'università di Harvard. Una zona giovane, piena di studenti e fermento intellettuale. Ma soprattutto una zona lontana dai palazzi del potere finanziario che così tanto diceva di odiare. John non disdegnava però i proventi dalla speculazione finanziaria ed edilizia.

Parte del suo patrimonio infatti veniva investito dalla madre tramite canali riservati su aziende di terzi ma controllate alla lontana dalla Scott Young & McDonnelly. Questo gli consentiva di veder crescere lentamente ma costantemente il suo patrimonio in modo assolutamente legale, ma sopratutto senza che lui dovesse muovere un dito. E' proprio vero che a volte essere nel posto giusto al momento giusto può portare grandi benefici.

A 22 anni si era laureato alla Harvard Divinity School, Master in Teologia nell'indirizzo "Nuovo Testamento e Chiesa primitiva". Subito dopo si era iscritto al Berklee College of Music. Dapprima con l'intenzione di laurearsi in batteria, poi optò per Ingegneria e Produzione Musicale. Ottenne il massimo dei voti e realizzò il suo sogno: allestire uno studio di registrazione personale. Aveva il top delle attrezzature, non avendo problemi di soldi. Qualche mese dopo fondò la Iron Wood Records, producendo anche qualche cantante di discreto successo. Vedeva abbastanza spesso la famiglia con cui aveva un rapporto certamente distaccato ma non apertamente ostile. Solo col fratello James aveva un rapporto di profondo affetto. Per la Boston che conta John era solo un ottimo amico di James.

John T. era appena uscito dal Terminal Arrivi dell'aeroporto General Edward Lawrence Logan di Boston, avevo preso un Muffin al cioccolato e un espresso con panna e adesso stava in fila appena fuori ad attendere il taxi. Compose il numero della segreteria, non aveva messaggi. Finalmente giunse il suo turno e diede l'indirizzo al tassista. Il Taxi imboccò l'interstatale 90 e all'uscita dal Ted Williams Tunnel il suo iPhone emise uno scampanellio. Era un sms. Era Katy. Non poteva crederci, dopo tutto quel tempo. Lesse il messaggio. John ti prego vieni presto, sto male ho bisogno di te.

Era in preda ad emozioni e pensieri diversi fra di loro. E non sapeva nemmeno quando era stato inviato quell'sms. Aveva provato a chiamare Katy durante il tragitto, ma il telefono squillava a vuoto. Il tassista attirò la sua attenzione. Erano arrivati. 650 di Columbus Avenue, Boston.

Jeremy forse non si ricordava di quel ragazzo dai lunghi capelli chiari, quasi rossicci. Memorizzò quel volto e con un cenno cordiale permise a John di avviarsi lungo il corridoio. Salì a piedi i due piani, salendo i gradini a due a due. Fu presto davanti all'appartamento numero 23.

Bussò qualche volta, poi una voce dall'interno lo rassicurò: "John sei tu? Arrivo."

Poco dopo la porta si aprì e Katy apparve davanti agli occhi increduli di John. Non gli pareva vero, lo avevo chiamato lei. Simulò calma e distacco e seguendo l'invito della padrona di casa si accomodò sulla poltrona beige. Katy era sempre bellissima anche se aveva una gran brutta cera.

"Scusa se non ho risposto alle tue chiamate, ero sotto la doccia."

"Figurati!"

"Ti ho cercato e provo vergogna per averlo fatto dopo tutto questo tempo."

"Non devi nemmeno pensarlo. Sono qui, ci sarò sempre quando avrai bisogno. Dimmi tutto."

"Sono distrutta. Mi sono svegliata poco fa dopo non so quanto tempo. Ho trovato queste pasticche o meglio, il flacone quasi vuoto."

"Ma che è successo? Cosa ricordi?"

"Non tanto. L'ultima cosa che mi ricordo - e lo disse mentre iniziò a piangere - è che lui mi ha lasciato. Per sempre."

John la abbracciò forte.

"John ti prego. So che tu e James siete amici. Ha provato a chiamarmi quando io già avevo mandato giù queste porcherie. Poco fa l'ho richiamato io, ma il telefono risulta spento. Non è da lui. Ti prego, se hai notizie fammi sapere ok? Sei l'unico che può aiutarmi."

"Sta tranquilla Katy, vedrai che stasera te lo porto qui e cenate insieme."

"John, ti sarei debitrice a vita."

Lo sei già, pensò fra sé John.

"Ti faccio sapere presto, adesso vado."

"Stai attento e grazie di tutto."

John uscì dallo stabile e si sedette su una pachina. Provò a selezionare entrambi i numeri di James ma nessuno dei due tentativi andò a buon fine. Chiamò al numero di casa, ma il telefono squillò a vuoto fino all'avvio della segreteria alla quale lasciò un messaggio. Dopo di ciò provò a chiamare Matt in portineria ma questi rispose che James non si faceva vivo dal giorno prima. Gli rimase l'ultima chance: Patricia.

Compose il numero e Patricia rispose praticamente all'istante. Sembrava stesse aspettando, se non quella, una telefonata.

"Ciao Patricia."

"John ti prego, dimmi che James è con te."

"Ti stavo per dire la stessa cosa. Non è con me, non è a casa, nessuno ne sa niente."

"Che facciamo John? Sono preoccupata."

"Ci risentiamo nel pomeriggio, vedrai che lo trovo."

John fece ordine tra le idee. Il fratello era sparito. 2 donne erano in ansia per lui. Non voleva scomodare i suoi genitori, specie adesso che si trovavano negli Emirati Arabi, a migliaia di chilometri di distanza.

James aveva fatto perdere ogni traccia. Ora toccava a John fare ciò che doveva fare. E non sarebbe stato divertente.

venerdì 28 gennaio 2011

Doppi(aggi)o

Ho fatto coincidere la cena con la pausa dallo studio. Mentre ceno con i miei e con mio fratello, accendiamo la TV e diamo un'occhiata alla programmazione serale. Optiamo per Italia 1 che trasmette Dr. House. Alla prima scena utile, pur non essendo un fan, rimango sgomento: Gregory House ha una nuova voce. Hugh Laurie da questa settima stagione è doppiato da Luca Biagini e non più Sergio Di Stefano. Ora, a parte l'abitudine, devo dire che preferivo il Di Stefano, ma di gran lunga. A quanto pare non è solo un mio gusto personale, basti vedere il curriculum di tutto rispetto. Ma il Di Stefano purtroppo nel settembre scorso, a 71 anni si è spento. Pace all'anima sua. A noi rimane House con la voce del Biagini che ha 10 anni meno e un curriculum un po' meno ricco, che vede come punta di diamante il doppiaggio di Erlond nella trilogia del Signore degli Anelli. Noi ci abitueremo ma, il Di Stefano ci mancherà.

giovedì 27 gennaio 2011

Oggi, 27 gennaio


Nell'aprile del 2008 sono stato ad Auschwitz ed ho sentito, più di 60 anni dopo, odore di morte. Una tragedia che ha colpito tutta l'umanità. Uno squarcio nell'anima dell'uomo.

Io non voglio dimenticare.

giovedì 13 gennaio 2011

Io penso positivo perchè sono

Quest'anno, che pure è iniziato abbastanza male, mi sono posto l'obiettivo di pensare positivo. Voglio concedermi il lusso di desiderare cose alte visto che "All'empio succede quello che teme, ma ai giusti è concesso quel che desiderano.".
Non stileró una wishlist del 2011, per quanto sia ben fissata nella mia mente, ma dichiaro solennemente che questo sarà il migliore degli anni vissuti fino ad ora.

martedì 4 gennaio 2011

That's ammore...

Ormai io se penso al mio passato, mi sembra di essere nata solo il giorno in cui l'ho conosciuto. Prima la mia vita non la ricordo più neanche.

(Sandra Mondaini, su Raimondo Vianello)